Ostescuro's world by www.Perucchini.it

 
  HOME   NAZIONI   ELENCO   el. alfab.   "gERRY"   LINKS  
 
     
 
NEVER ENDING COLLECTION

La collezione, se di collezione si può parlare in questo caso, è nata più di 20 anni fa. Così, per scherzo. Per il gusto di provare sempre una birra diversa.

In questo modo, piano piano, si è "stappata" l'idea: da sola.

Ho cominciato a raccogliere le prime bottigliette affidandole ad un armadietto della vecchia cucina che, dopo lo storico trasloco, stava passando la sua vecchiaia appeso in cantina.

Ben presto il numero delle birre archiviate è cresciuto. Oltre all'armadietto sono cominciati ad apparire i primi scatoloni e, una volta trasferitomi (in qiuesto caso solo io), hanno trovato lustro venendo esposte su uno scaffale nel corsello tra garage e taverna.

Una collezione infinita e che mai finirà.

I precetti fondamentali sono semplicemente tre:

a) bottigliette fino a 33 cl.;

b) bottigliette con il tappo;

c) bottigliette rigorosamente vuote (che gusto c'è a collezionare bottiglie di birra se non sai nemmeno che gusto ha?)

La maggior parte delle bottigliette provengono da supermercati, italiani ed esteri. La difficoltà della raccolta è dettata dal fatto che crescendo la collezione, spesso e volentieri ci si lancia nell'acquisto della bottiglietta esposta perché ci si ricorda che l'etichetta non è uguale a quella già "archiviata". Non mancano gli errori di valutazione e, in molti casi, il "doppione" dopo essere stato "svuotato" viene, purtroppo, cestinato. D'altra parte la collezione vive di bottiglie che abbiano almeno una piccola differenza nell'etichetta o nella forma della bottiglia stessa.

Tra i luoghi più significativi per la mia collezione di birre ci sono due locali all'estero che meritano una menzione speciale: il primo, lo storico, è a Parigi. Ormai non esiste più: era un esercizio commerciale nei pressi de Le des Halles. A prima vista era una vecchia rivendita di bibite, vini e liquori ma al suo interno si trovava tutta una serie di birre nazionali ed estere. E meno male che prendevano la carta di credito...

Il secondo era una rivendita specializzata in birra ad Amsterdam. Un locale veramente spettacolare con tutte le birre di questo mondo esposte sugli scaffali che ricoprivano tutte le pareti: viene da lì la "Old Tom", bottiglietta a cui non ho potuto rinunciare in onore del vecchio Patata: uno dei gatti che abitavano con me.

L'acquisto più curioso è stato quello fatto all'aeroporto di Chicago: una "Samuel Adams" nemmeno delle migliori. Per averla, però, ho quasi litigato con il barista che non voleva darmela perché, per ragioni di sicurezza (e pensare che il 2001 era ancora lì da venire...) la consumazione era obbligatoria in loco. Dopo estenuanti trattative l'ho convinto a vendermela chiusa e nel classico sacchetto di carta giurando che non avrei mai detto a nessuno che me l'aveva venduta lui... Ah, per la cronaca, il barista si faceva tutti i problemi di questo mondo per la bottiglietta: in realtà io in aereo, sul volo Chicago-Malpensa, sono salito con un mazza da baseball che spuntava visibhilmente dal bagaglio a mano. Temevo che qualcuno si lamentasse, ma in realtà nessuno, dal controllo ai documenti alle hostess che mi hanno fatto accomodare al mio posto, si è degnato di dirmi nulla.

L'OsteScuro