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gennaio 2008 | ||
Il clan: ovvero il tutto | ||
«Magari non ci accorgiamo di abitarlo perché ci circonda costantemente. Oppure perché lo "abitiamo" solo pochi momenti al giorno pressati da impegni e obblighi che la vita ci impone». «Ma il nostro "universo mondo" - quello vero - è sempre lì. Pronto, disponibile, accogliente. Che ci aspetta. Con il suo ricco programma fatto di "dolce far niente" o "dolce far tutto". Con i suoi "indigeni" che con te dividono spazio e tempo». «"Il clan": ovvero il tutto». |
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maggio 2004 | ||
La mia compagna |
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«La gioia più bella? Quella di chiudere gli occhi e riaprirli scoprendo che la magia del momento, ancora una volta, ruota attorno alla persona che hai al tuo fianco». |
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maggio 2004 | ||
«Siorre e siorri: la famiglia» | ||
«Ti hanno seguito una vita intera stando dietro le quinte della tua scena. Hanno aiutato tutti i tuoi passi e ti hanno indirizzato verso quelli che sono i veri valori. Hanno gioito e sofferto con te e per te. Hanno scelto di sacrificare se stessi realizzandosi in quello che sei diventato». «Non sono molti». «Anzi è una sola. È ... la famiglia». |
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maggio 2004 | ||
I ragazzi, le simpatiche canaglie |
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La vera "padrona di casa" oggi è lei. Carboncina detta Cina. Ultimamente ha imparato a venire a svegliare tra le 6 e le 7 della mattina: miagolando e, quando proprio non te ne accorgi, picchiettando sul vetro della finestra con le unghie. Preso per stress la levataccia è d'obbligo. Che vuole? "Colazionare" con i suoi croccantini (di cui la ciotola è abbondantemente piena dalla sera prima) in allegra compagnia. Poi, sbafato quello che è il "primo pranzo", via, a spasso per il giardino: fino alle 8-8.15: poi via di miagolata stereofonica per il rientro. Se, per caso, nel frattempo ci si è riassopiti, la vergogna verso i vicini di casa obbliga a risaltare già dal letto e riaprirle. Che sia lunedì, mercoledì o domenica non c'è alcuna differenza. E' lei l'unica sopravvissuta al piccolo Clan che ha abitato le nostre giornate. Il primo ad andarsene è stato Fuego (Pisci): non aveva ancora capito come poteva essere bello spassarsela tra divano e giardino che l'hanno richiamato nel Walhalla dove, lo sappiamo per certo, la sua passione è scorrazzare intrepido a caccia di farfalline. Patata,
il Grande Vecchio. o meglio ancora Paty, colui il quale fu il capostipite del
piccolo Clan è stato il secondo ad essere "richiamato"
nei prati verdi del giardino degli Dei. Lui,
timido tenerone, ma agguerrito guardiano del focolare L'ultimo a partire è stato Rufus, (Rufy): il fratellino di Paty. Anche se per la stazza forse sarebbe passato per il "fratellone" del Grande Vecchio. Il "Grande Cacciatore", colui il quale ha insegnato a Cina tutti i segreti del posizionarsi tra le siepi per assaltare passeri e merli. Segreti spiegati talmente bene che Cina è capace oggi di accucciarsi tra le siepi, aspettare che il cane della vicina si avvicini alla rete abbaiando con gioia, per schizzare improvvisa su tra siepe e rete sferzando con le unghie il naso del cagnone... Ebbene, anche Rufy se ne è andato per ricomporre il mitico ed indissolubile trio di "maschiacci"... Eccoli i "ragazzi". E sarà sempre così, anche se oggi, al momento è la "ragazza" che spadroneggia. |
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